Oltre ad un estintore portatile, ognuno dovrebbe tenere in casa una mascherina FFP2 per ogni membro della famiglia. E per le pulizie post incendio, utilizzare tute ed occhiali ad hoc!

Oltre all’abbigliamento ignifugo, normalmente utilizzato dai Vigili del Fuoco, ci sono alcuni capi e sistemi di protezione che sarebbe opportuno utilizzare sempre, quando si abbia a che fare con le fiamme ed il fumo cancerogeno di un incendio domestico. Buona norma sarebbe, infatti, quella di tenere sempre in casa un estintore portatile, adatto ad un primo intervento o a risolvere un piccolo incendio.

GLI ESTINTORI PORTATILI

Brevettato nel 1723 dal chimico Ambrose Godfrey, il primo estintore consisteva in una botte piena di liquido estinguente con un contenitore in peltro riempito di polvere pirica. Ma l’estintore moderno fu inventato solo nel 1818 dal capitano George William Manby ed era caratterizzato da un serbatoio in rame da tre galloni contenente carbonato di potassio pressurizzato con aria compressa. Attualmente i moderni estintori si suddividono in base alla tipologia di estinguente che hanno al loro interno: tra gli agenti utilizzati, ognuno dei quali è particolarmente indicato per una specifica tipologia di incendio, figurano l’acqua, l’anidride carbonica, gli schiumogeni, le polveri chimiche e gli idrocarburi idrogenati.

MASCHERINE MONOUSO FFP2

Molto utile sarebbe avere sempre in casa anche una mascherina monouso FFP2 per ogni membro del nucleo familiare. Si tratta, infatti, di un dispositivo di protezione dalle polveri sottili e, quindi, dalla fuliggine, dalla grande efficacia e dal costo estremamente contenuto. Le maschere monouso, o semimaschere filtranti, maschere per polveri fini o maschere in tessuto non tessuto, sono realizzate interamente in materiale filtrante e vanno gettate dopo l’uso (le semimaschere filtranti che possono essere utilizzate più di una volta riportano la lettera R). Per ottenere l’efficacia protettiva indicata, inoltre, si devono adattare perfettamente al volto dell’utilizzatore.

ATTENZIONE! I respiratori utilizzati devono essere conformi alle Norme europee e, a questo riguardo, questi dispositivi hanno una specifica marcatura. I filtri antiparticelle, inoltre, sono suddivisi nelle classi P1, P2 e P3: maggiore è la classe, maggiore è l’efficienza filtrante e, quindi, il grado di protezione. In particolare, le maschere monouso riportano la dicitura FF prima della classe del filtro, ossia FFP1, FFP2 e FFP3. Dunque la scelta della classe varia in base alla concentrazione di polveri e al valore limite imposto sul posto di lavoro: se non si conosce la concentrazione di polveri, è necessario utilizzare la FFP2.

ABBIGLIAMENTO PER PULIZIE POST INCENDIO: LA MASCHERINA NON BASTA

Effettuare le pulizie dopo un incendio non è facile, anzi. Proprio per questo il consiglio è sempre quello di rivolgersi a ditte specializzate che, oltre a disporre delle macchine e delle tecnologie più adatte e più innovative, sanno come trattare i gas cancerogeni. La fuliggine, infatti, si insinua ovunque, contaminando muri, arredi, pavimenti, cibi, vestiti e soprammobili.

Va da sé che muoversi in un ambiente del genere sia pericoloso per la salute dell’uomo e degli animali: prima di riprendere possesso della propria abitazione è, quindi, fondamentale avere la certezza di aver eliminato completamente la fuliggine. I tecnici specializzati in bonifiche post incendio, infatti, per proteggersi ed evitare la diffusione dei gas nocivi, utilizzano tute in tessuto non tessuto e mascherine usa e getta, oltre che coprire le mani con guanti appositi e gli occhi con speciali occhiali antifumo composti da montatura e lenti in policarbonato.

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