Alla scoperta dell’ice blasting, indispensabile per la pulizia criogenica

Il ghiaccio secco è anidride carbonica allo stato solido e si ottiene quando la temperatura raggiunge i -78° C. Viene definito secco perché, in condizioni di pressione standard, l’anidride carbonica passa dallo stato solido a quello gassoso per sublimazione, ovvero senza passare per lo stato liquido: la sua densità corrisponde a 1.562 kg/m³ a -78,5° C, mentre in forma liquida ha una densità di 1.022 kg/m³ a -18° C.

Per produrlo generalmente si utilizzano delle scatole apposite, chiamate Dry-Ice Box, da collegare direttamente alla bombola di anidride carbonica. Infatti la CO2 passa dallo stato gassoso a quello liquido se portata ad una pressione di circa 200 bar. In questo modo viene facilmente trasportata all’utilizzatore finale per mezzo di bombole.

Facendo poi espandere la CO2 liquida all’interno della Dry-Ice Box si ottiene il passaggio dallo stato liquido a quello solido, il cui l’anidride diviene neve carbonica. Questa neve, per mezzo della pressione della bombola tarata a 6 bar, si concentra nella camera d’espansione fino a formare un blocco di ghiaccio secco che va manipolato con guanti da lavoro o termici in quanto tale prodotto può provocare ustioni da freddo.

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