Alcuni allarmanti dati raccolti nel Regno Unito rivelano che un buon 44% delle attività commerciali e industriali non riesce a riaprire dopo un incendio. Non solo: una buona parte di queste è costretta a cessare l’attività se non riesce a riprendersi entro 10 giorni dal sinistro. Con statistiche simili risulta chiaro che le aziende debbano disporre di un piano di recupero in caso di incendio: affrontiamo alcune delle riflessioni più importanti che le aziende sono a tenute a fare per riprendersi dai danni da incendio.

Certo nessun incendio che interessi un fabbricato industriale o un’attività è buono ma i danni che può causare possono variare molto in termini di gravità. Gli incendi più contenuti possono essere gestiti con le dovute norme di sicurezza antincendio, mentre altri si rivelano più catastrofici anche a fronte della presenza di materiali combustibili. Se la sicurezza delle persone viene al primo posto in caso di incendio, in seguito, un’azienda o un’attività commerciale devono focalizzarsi su un altro fattore determinante: il tempo. È proprio il caso di dirlo, il tempo è denaro e un prolungato stop costerà all’azienda in termini di entrate, oltre certamente a tutto ciò che è stato danneggiato.
Implementare un piano di ripristino di emergenza in previsione di un evento disastroso è sempre una buona idea: questo dovrebbe includere, tra le altre cose, un’indicazione su come o dove operare se l’edificio o il fabbricato principale subiscono danni e come riparare e sostituire le apparecchiature.

Incendio in azienda: cosa considerare

I due fattori principali che ostacolano la ripresa delle attività sono eventuali danni alla struttura e alle attrezzature, quindi manager e direttori aziendali devono disporre di un piano per rimettersi velocemente in piedi.
Esiste anche una significativa minaccia di perdita della documentazione fisica o contenuta server aziendali: un backup elettronico dei dati in cloud è sempre la soluzione migliore e permette di avere subito a disposizione tutti i file necessari.
Non va tralasciata la possibilità che si verifichino assenze tra i collaboratori aziendali anche a causa di traumi psicologici oltre che fisici.
Con il team impossibilitato a entrare nei locali a causa dei danni e del rischio di inalare fumi tossici, ogni azienda deve disporre di un piano di emergenza in caso di inagibilità degli ambienti.

Bonifica dopo un incendio in azienda

Dopo un incendio, una volta che il fumo si è diradato e la fuliggine si è depositata, è tempo di coinvolgere una squadra di bonifiche post incendio per rendere agibili i locali in brevissimo tempo. È necessario far intervenire uno specialista del ripristino danni per rendere l’ambiente di lavoro sicuro per i collaboratori e per garantire la decontaminazione e il trattamento di macchinari, attrezzature e oggetti d’arredamento.
Ci sono seri rischi per chi torna a frequentare un ambiente interessato da un incendio:

• fumo e fuliggine possono causare danni gravi alla salute delle persone, a volte più gravi delle fiamme stesse
• la possibilità di traumi e lesioni provocati da superfici scivolose per la presenza di residui
• la presenza di tossine e agenti patogeni persistenti
• la possibilità di danni elettrici non immediatamente visibili dopo un incendio

Una delle maggiori preoccupazioni è rappresentata dai danni causati da fumo e fuliggine all’edificio: sono entrambi tossici e diventano ancora più pericolosi a causa della reazione acida che possono sviluppare dall’umidità generata dai sistemi antincendio.
C’è un altro fattore da non sottovalutare: i danni non derivano solo dal contatto diretto o indiretto con le fiamme ma anche dall’acqua con cui le fiamme sono state eventualmente estinte.

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