Le sostanze incombuste, le sostanze nocive e quelle tossiche presenti nel fumo, sono una minaccia per le persone, per i beni materiali e per l’ambiente, non solo durante l’incendio, ma anche dopo. Una volta che l’incendio é stato spento, gas tossici continuano ad essere sprigionati dai materiali bruciati contaminando tutto cio’ che li circonda.

I gas di combustione che si producono durante un incendio sono costituiti da un miscuglio di sostanze velenose se respirate e da fumi. La composizione di questo fumo, dipende dai materiali che stanno bruciando, dalla concentrazione di ossigeno e dalla temperatura presente nell’ambiente. Anche un incendio di proporzioni ridotte solitamente produce un “cocktail” di varie sostanze tossiche provenienti dalla combustione di mobili, tappezzerie, apparecchi elettrici ecc.

Queste sostanze nocive e tossiche, esistono in diversi stati e forme: allo stato solido e liquido, come materia in sospensione, oppure allo stato gassoso sotto forma di gas o di vapore. Se sono più leggeri dell’aria si sposteranno rapidamente verso l’alto volatilizzandosi, mentre se sono più pesanti dell’aria, possono stagnare al suolo, accumularsi in pozzi o cavità e raggiungere delle concentrazioni pericolose. Tutti questi gas hanno in comune tra loro il fatto di essere nocivi per il corpo umano. Per esempio, il metano e l’azoto, provocano l’asfissia.

Il problema dei gas asfissianti è che essi si sostituiscono all’ossigeno dell’aria respirabile. Solitamente, l’aria che respiriamo, contiene il 21% di ossigeno. Se questa concentrazione scende al di sotto del 15% diventa pericolosa in quanto i polmoni non riescono a trasportare abbastanza ossigeno al sangue. In questa situazione la frequenza respiratoria aumenta, ma se l’ossigeno manca, il risultato é facilmente immaginabile. Ma quello che risulta essere ancora piu’ problematico, è che il corpo umano non si accorge di questo deficit di ossigeno e non applica di conseguenza nessuna reazione di difesa. Reagisce solamente quando è già troppo tardi, quando delle lesioni irreversibili si sono già verificate.

Le sostanze tossiche con effetto irritante e corrosivo (come il cloro e l’ammoniaca), bruciano le mucose delle vie respiratorie o degradano lo stesso tessuto polmonare. Ne può conseguire anche un edema polmonare, che significa un accumulo importante di liquido nei polmoni. Da qui, la capacità respiratoria di un individuo risulta compromessa. Si ricordi che è sufficiente una boccata di fumo spesso per provocare un edema polmonare e questo anche fino a 48 ore dopo averlo respirato!

Il problema è il fumo, non le fiamme I gas presenti nei fumi, costituiscono un pericolo non solo per le forze di intervento, ma anche per gli occupanti e per i propietari degli edifici coinvolti in un incendio. Spesso infatti, i danni causati dal fumo sono ben più gravi di quelli provocati dalle fiamme, basti pensare all’esempio classico di un incendio di un televisore. La fuliggine penetra in tutti i pori, i tessuti, i residui tossici si depositano sui mobili e gli oggetti mentre i fumi acidi attaccano tutte le superfici di un’abitazione. In un normale appartamento spesso questo significa dover sostituire l’intero arredamento!(Con l’apparizione dei televisori di nuova generazione a schermo piatto, ovviamente la produzione di fumo risulta molto più limitata.)

In caso di locali commerciali ed industriali invece, spesso ne consegue una perdita di produzione importante. Un piccolo incendio comporta già danni potenziali inevitabili, quindi il nostro obbiettivo sarà quello di proteggere dal fumo tutte le zone non toccate dal sinistro stesso e di evacuare invece i fumi dai locali interessati al piu’ presto possibile.

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