Verifica impianto di messa a terra

Il D.P.R. 462/01 ha introdotto l’obbligo di eseguire periodicamente la verifica dell’impianto di messa a terra. Il tempo intercorso tra una verifica e l’altra non è univoco: è diverso, infatti, nel caso riguardi ambienti a maggior rischio di incendio.

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Verifica impianto di messa a terra: la classificazione dell’ambiente

Per poter determinare la periodicità della verifica impianto di messa a terra è necessario in primo luogo classificare l’ambiente in base al rischio incendio applicando la CEI 64-8 sezione 751. Questa norma pubblicata il 1 Giugno 2012 fissa le prescrizioni particolari alle quali devono soddisfare gli impianti elettrici realizzati negli ambienti.

L’ambiente a maggior rischio incendio

Al punto 751.03.1.1 della Norma CEI 64-8 viene specificato come la classificazione di un ambiente di lavoro, dal punto di vista dell’incendio, dipenda dai seguenti parametri:

  • Densità di affollamento
  • Massimo affollamento ipotizzabile
  • Capacità di deflusso o di sfollamento
  • Entità del danno ad animali
  • Comportamento al fuoco delle strutture e dei materiali impiegati nei componenti dell’edificio
  • Presenza di materiali combustibili
  • Tipo di utilizzazione dell’ambiente
  • Dispositivi e organizzazione per la protezione antincendio

Tipologie di ambienti a maggior rischio incendio

La sezione 751 della CEI 64-8 propone anche alcune situazioni che sono sicuramente a maggior rischio di incendio e che sono soggette a particolari prescrizioni circa la configurazione dell’impianto elettrico e dei materiali utilizzati:

  • 751.03.2 Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio per l’elevata densità di affollamento o per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio o per l’elevato danno ad animali o cose: esempio ospedali, carceri, locali sotterranei aperti al pubblico.
  • 751.03.3 Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio in quanto aventi strutture portanti combustibili. Si devono intendere gli ambienti costruiti interamente in legno senza particolari requisiti antincendio.
  • 751.04.03 Ambienti a maggior rischio in caso d’incendio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito di detti materiali. Locali nei quali sono presenti materiali esplosivi, infiammabili o combustibili quando il carico d’incendio è superiore a 450 MJ/mq.

In assenza della valutazione del rischio, ad esempio per le strutture non soggette al D.Lgs. 81/2008 perché prive di lavoratori, per gli ambienti non soggetti al controllo dei Vigili del Fuoco, in quanto non rientranti tra le attività previste dal D.P.R. 151/11, sono da classificarsi come ambienti ordinari, ovvero non a maggior rischio di incendio.

Luoghi a maggior rischio di incendio e verifica impianto di messa a terra

Per determinare ogni quanto va effettuata la verifica dell’impianto di messa a terra, è necessario eseguire la valutazione del rischio di incendio e, in base a questa, stabilire se vi siano i parametri che classifichino l’ambiente tra i luoghi a maggior rischio di incendio.

In generale possiamo riassumere come segue:

  • la verifica impianto di messa a terra va eseguita ogni due anni per gli impianti a MAggior Rischio in Caso d’Incendio (MA.R.C.I), nei cantieri edili, nei locali medici, e negli ambienti con pericolo d’esplosione
  • va eseguita ogni 5 anni per gli ambienti ordinari e per gli impianti di protezione scariche atmosferiche a protezione di luoghi ordinari

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